domenica 5 aprile 2009

E L'alTro?

Negli ultimi tempi il prof Formiconi penso proprio che ci abbia lanciato diversi input circa l’importanza del concetto connessione, rapporto, relazione…termini che ,al di là dell’informatica, ricadono ed incidono profondamente nella nostra vita. Lui stesso più volte ha detto che qualsiasi cosa che oggi è già stata scoperta vive in quanto si relaziona con il contesto che la circonda e che con essa interagisce…La vita dell’uomo cos’è se non un lungo (si spera!) percorso di conoscenza del mondo e quindi delle innumerevoli forme che lo abitano?.
Ma che significa realmente relazionarsi?
Significa essere consapevoli che l’altro risulta sempre in buona parte inconoscibile: l’altro è e sarà sempre in parte un mistero. Ciascuno di noi è in continua evoluzione e relazionarsi significa ricominciare ogni volta ad avvicinarsi all’altro con occhi nuovi, capaci di cogliere ogni minima trasformazione umana. L’EVOLUZIONE del nostro “io” E L’INFINITA NON-CONOSCENZA dell’altro E’ CIò CHE CI TIENE IN VITA!
Sono sempre stata affascinata dal problema dell’altro, dalle dinamica che scaturiscono in seguito alla messa in gioco della reciproca conoscenza, ai purtroppo pregiudizi che ne stanno dietro, e ai giudizi che ne seguono (è inutile tanto fare i moralisti!). Per questo mi sono “sparata” diversi libri di Tzventav Todorov, autore che sostiene in “la conquista dell’America” che il problema circa l’altro è nato in seguito alla scoperta dell’America. T.Todorov scrive:

“Perché l’altro deve essere scoperto.
E poiché la scoperta dell’altro percorre diversi gradi,è possibile trascorrere la vita senza mai giungere alla piena scoperta dell’altro, semprechè ad essa si possa realmente arrivare.
Ognuno di noi deve sempre ricominciarla personalmente, le scoperte anteriori non ce ne dispensano. Ma la scoperta dell’altro deve essere assunta in proprio da ciascun individuo.” [T.Todorov, la conquista dell’america]

“Sogno un mondo senza razzismi e risentimenti.”

Si dice sempre che la diversità è ricchezza, punto di partenza per scoprire realtà nuove, ma poi troppe realtà sono vittime di tentativi di discriminazione ,emarginazione di chi, e di cosa, ancora oggi, viene considerato diverso, fuori dalla quotidianità, normalità rispettabile..
Ma alla fine chi si può permettere di definire “la normalità”?

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